Riaffacciarsi in Champions League dopo 7 anni, in una delle estati più difficili della storia recente del calciomercato, e trovarsi “costretti” a dover completare numerose operazioni per rinforzare l’organico non era certo una missione semplice per il Milan del duo Maldini-Massara.
Gli addii di Donnarumma e Çalhanoğlu, arrivati forse anche in maniera inaspettata, hanno complicato ulteriormente il quadro, condizionando portata e tempistiche del mercato in entrata del Diavolo. Nonostante le difficoltà, su tutte quella di dover tenere insieme tre aspetti (economico, tecnico e progettuale), il club rossonero si è mosso con intelligenza, regalando a Pioli una rosa funzionale, con idee precise. Le 11 operazioni in entrata – per un investimento totale di 72 milioni di euro – raccontano di una squadra decisamente più completa rispetto a quella dello scorso anno, con ricambi affidabili e di qualità. Intervenire così tanto sull’organico, nonostante i paletti della sostenibilità imposti dalla proprietà, ha costretto i dirigenti, come si diceva, a lavorare con scrupolo e attenzione, senza lasciare nulla al caso. Serviva sostituire Donnarumma, volato via a 0, e il Milan lo ha fatto con celerità, pescando dal Lilla il talentuoso Maignan per appena 13,5 milioni. A giudicare dalle potenzialità, da quanto mostrato in avvio, e considerando i prezzi che corrono, si tratta di un’operazione davvero brillante. C’è stato bisogno di sagacia – e anche di una buona dose di pazienza… – per portare a termine i riscatti di Tonali e Tomori, oltre che il rinnovo del prestito per Brahim. Sembrano operazioni scontate, ma non lo erano: averle concluse a condizioni favorevoli è un merito della società da sottolineare. Il cospicuo sconto ottenuto per Tonali è un vero e proprio capolavoro, aver riscattato Tomori a 28 milioni – per il discorso sui prezzi di cui sopra – un colpo di bravura. La formula per arrivare a Brahim – prestito biennale con diritto di riscatto e controriscatto in favore del Real – lascia dubbi sul futuro, ma nel presente regala al Milan un giocatore prezioso, dal cui rendimento e dalla cui crescita dipenderà in larga parte il destino rossonero. Riscatti a parte, come detto, il Milan ha poi lavorato per puntellare l’organico. All’esperienza e alla solidità di Florenzi e Bakayoko, titolari “mascherati” arrivati in prestito, il Diavolo ha aggiunto le scommesse Pellegri e Ballo-Touré, prelevati dal Monaco e chiamati ad allungare le rotazioni in una stagione che si preannuncia assai impegnativa. Proprio alla luce delle tante partite che attendono i rossoneri, la dirigenza ha voluto colmare una lacuna dello scorso anno. La casella del vice-Ibra, lasciata vuota da Mandžukić (che mai si era integrato), è stata riempita da Giroud. L’ex Chelsea ha portato in dote esperienza, un prezioso senso tattico e feeling con la porta avversaria. Il suo acquisto è stato sottovalutato: uno come lui in Serie A può davvero spostare gli equilibri. A inizio mercato, a maggior ragione in virtù della qualificazione in Champions, si sognava poi il colpo da 90, l’uomo capace di accendere la fantasia di “San Siro”, e lo si aspettava sulla trequarti. Nonostante le tante suggestioni, il “botto” non c’è stato e alla fine il Milan ha virato a sorpresa su Messias. L’innesto del trentenne brasiliano, che in carriera ha giocato un solo anno in massima serie, ha destato dubbi per tempi e progettualità, ma il giocatore è valido e potrà di sicuro offrire un buon contributo alla causa. Lo farà solo a partire dal prossimo anno Adli, giovane centrocampista francese sul quale la dirigenza ha deciso di puntare ad occhi chiusi per un’operazione che rientra appieno nelle politiche strategiche del club. A conti fatti, insomma, il mercato rossonero è stato positivo – in linea con la dimensione attuale della squadra – garantendo a Pioli la possibilità di aumentare la competitività interna e di inseguire gli obiettivi stagionali. Ora che le operazioni sono chiuse, rimane però da risolvere la grana rinnovi. Le situazioni Kessié (soprattutto) e Romagnoli sono ancora aperte: doversi ritrovare tra un anno a rincorrere, anziché puntellare, un’ossatura davvero ottima sarebbe un vero peccato.
Tabellone mercato:
ACQUISTI
Conti (Dif, Parma, FP), Pobega (Cen, Spezia, FP), Tomori (Dif, Chelsea, D), Maignan (Por, Lilla, D), Tonali (Cen, Brescia, D), Giroud (Att, Chelsea, D), Ballo-Touré (Dif, Monaco, D), Brahim Díaz (Cen, Real Madrid, P), Florenzi (Dif, Roma, P), Pellegri (Att, Monaco, P), Bakayoko (Cen, Chelsea, P), Adli (Cen, Bordeaux, D), Messias (Cen, Crotone, P).
CESSIONI
Donnarumma G. (Por, Psg, S), Donnarumma A. (Por, Padova, S), Mandžukić (Att, S), Meïté (Cen, Torino, FP), Çalhanoğlu (Cen, Inter, S), Laxalt (Dif, Dinamo Mosca, D), Colombo (Att, Spal, P), Caldara (Dif, Venezia, P), Hauge (Cen, Eintracht Francoforte, D), Pobega (Cen, Torino, P), Adli (Cen, Bordeaux, P).